Acronis ha annunciato l’implementazione di una tecnologia di rilevamento dei malware di cryptomining nelle proprie soluzioni di protezione informatica. Risultato delle ricerche condotte dalla rete globale di centri SOC (Security Operations Centers, centri operativi per la sicurezza), il rivoluzionario sistema di difesa è in grado di contrastare la nuova minaccia che fa registrare oggi una portata globale pari a quella del ransomware.
Con questa release, la difesa contro il cryptomining è integrata per la prima in una soluzione di backup personale, Acronis True Image 2019 Cyber Protection, la versione aggiornata del prodotto di backup per la fascia consumer.
Acronis ha monitorato la crescita esponenziale delle istanze di cryptojacking, che hanno registrato un incremento del 629% dal quarto trimestre 2017 al primo trimestre 2018[ii]. Milioni di computer in tutto il mondo sono stati infettati da malware di cryptomining, con il quale i criminali riescono a sfruttare le risorse di elaborazione dei PC per eseguire transazioni in criptovaluta.
Integrato in Acronis Active Protection, una collaudata soluzione contro il ransomware basata su intelligenza artificiale che nel 2018 ha bloccato più di 400.000 attacchi, il meccanismo di blocco può rilevare e arrestare i tentativi di cryptojacking in tempo reale, proteggendo le prestazioni del computer e i costi energetici, e impedendo altri attacchi che il malware potrebbe sferrare al sistema.
Al momento la tecnologia anti-cryptojacking è disponibile solo nel prodotto di fascia consumer, ma Acronis intende aggiornare Acronis Active Protection anche per i prodotti corporate, come Acronis Backup, nel prossimo futuro.
Oltre al nuovo meccanismo di blocco del cryptomining, Acronis True Image 2019 Cyber Protection include anche altre funzionalità. Gli utenti possono ora eseguire il backup degli account personali di Microsoft Office 365 direttamente in Acronis Cloud. Questo modello di backup diretto da cloud a cloud protegge tutti i messaggi e gli allegati e-mail della casella di posta Outlook e tutti i file e le cartelle su OneDrive. Grazie alla funzione di creazione automatica dei backup, la soluzione Acronis offre agli utenti di Office 365 una capacità di protezione dati che il prodotto Microsoft non prevede.
Nel complesso, Acronis True Image 2019 Cyber Protection include più di 150 migliorie.
Commvault annuncia la piena integrazione tra Commvault Complete™ Backup & Recovery Software e i sistemi Hewlett Packard Enterprise (HPE) StoreOnce, incluso HPE StoreOnce Catalyst. Questa soluzione permette a Commvault di gestire l’intero ciclo di vita delle attività di data management per i sistemi HPE StoreOnce. L’integrazione tra i sistemi HPE StoreOnce con Catalyst Copy soddisfa le sfide di backup, recovery e compliance, riducendo i requisiti di risorse e rispondendo alla costante crescita dei dati che i clienti devono affrontare.
L’integrazione di Commvault Complete™ Backup & Recovery Software, che l’azienda ritiene sia la soluzione di backup e recovery più complete e ricca di funzionalità del mercato, con i sistemi HPE StoreOnce, ottimizza i costi dello storage, riduce il traffico di rete, offre massima data mobility e semplifica la gestione dei dati. Inoltre, gli utenti possono spostare i dati del backup in maniera nativa, affidabile e conveniente verso cloud pubbliche, private, o ibride. Questa capacità è assicurata da HPE Cloud Bank Storage, funzionalità che sarà supportata da una release software HPE schedulata per novembre.
La nuova soluzione comprende il supporto per la deduplica in modalità low bandwidth (source-side) che riduce i dati ridondanti, minimizza lo spostamento automatico dei dati verso storage più economico a mano a mano che i dati invecchiano in base alle policy definite dall’utente, e comprende il supporto per backup completi e sintetici con Catalyst Clone.
StoreOnce Catalyst può essere facilmente configurato avvalendosi dell’interfaccia utente Commvault in pochi clic. Una volta abilitato, Commvault gestisce i backup e gli spostamenti per i sistemi HPE StoreOnce così come fa per qualunque altro client Commvault. Sulla base del livello di integrazione non sono necessarie altre configurazioni. Aggiornamenti StoreOnce Catalyst future saranno compresi nei periodici service pack Commvault.
Veritas Technologies in collaborazione con Pure Storage annuncia una nuova collaborazione a livello globale per aiutare i clienti comuni a modernizzare la protezione dati e a massimizzarne il loro valore per ottenere un vantaggio competitivo.
La collaborazione consentirà alle organizzazioni di consolidare con confidenza i moderni carichi di lavoro sull’esclusiva architettura data hub di Pure Storage, powered by Pure Storage FlashBlade. Grazie all’integrazione di NetBackup, la tecnologia di punta di Veritas, i dati aziendali possono essere condivisi, protetti e utilizzati per ottenere un valore senza precedenti.
A causa della rapida crescita e la frammentazione dei dati, le imprese di qualsiasi dimensione faticano a gestire, proteggere e ottenere informazioni dai dati. L’intelligenza moderna richiede una tecnologia che non solo memorizzi i dati, ma che sia anche in grado di generare insights dai dati, così ricchi di informazioni dall’essere naturalmente predittivi. Oggi, Veritas e Pure Storage offrono protezione dati e recupero rapido per i moderni carichi di lavoro, alimentando al contempo l’analisi dei dati e migliorando il machine learning.
Basato su FlashBlade, il data hub di Pure Storage centralizza i dati per facilitare un approccio unificato degli analytics, del backup, dei data lake e dei cluster di intelligenza artificiale (AI) per ottenere livelli di insights fino ad ora impensabili. Veritas NetBackup è in grado di proteggere un’intera architettura data hub basata su FlashBlade e può anche sfruttarla come target di backup, con rapidi ripristini quando necessario. Inoltre, Veritas NetBackup, insieme a Veritas CloudPoint, è stato integrato con Pure Storage FlashArray™, consentendo la gestione completa degli snapshot tramite la console di NetBackup. Il consolidamento delle tecnologie tra le due aziende consente di sfruttare l’AI e il machine learning su set di dati più grandi e diversificati, fornendo una business intelligence migliore che può portare a una più rapida innovazione.
Veritas e Pure Storage aiutano le aziende multi-cloud a ottenere più agilità e velocità, grazie alla protezione integrata basata su snapshot per le soluzioni di storage scale-out flash. Grazie all’integrazione di Veritas NetBackup e CloudPoint, le organizzazioni possono raggiungere RTO – Recovery Time Objective – più aggressivi e avere una protezione altamente performante dei dati su storage flash. Ciò consente ai clienti di soddisfare i rigorosi obblighi in termini di RTO e RPO – Recovery Point Objective – nel settore finanziario, nella sanità e in altri settori verticali in cui la normativa impone il recupero e la resilienza dei dati.
I benefici aggiuntivi della partnership includono:
• Maggiore agilità e velocità grazie alla protezione integrata basata su snapshot per architetture di storage flash, grazie all’integrazione di Veritas NetBackup e Veritas CloudPoint.
• RPO e RTO ottimizzati anche per le applicazioni più critiche e altamente transazionali dall’architettura parallela Pure Storage.
• Miglioramento del recupero dati con copie point-in-time consistenti e più affidabili grazie a Veritas NetBackup e all’integrazione tra Veritas CloudPoint e Pure Storage.
• Backup più veloce ed elevate prestazioni grazie all’integrazione tra Veritas NetBackup e Veritas CloudPoint senza lunghe finestre per gli snapshot e time-out delle applicazioni.
Equinix annuncia che costruirà un nuovo data center International Business Exchange™ (IBX®) a Slough, Londra.
Il Primo Ministro del Regno Unito, Theresa May, ha accolto favorevolmente questo progetto da 90 milioni di sterline che contribuisce a un nuovo investimento nell’infrastruttura digitale del Regno Unito dal valore di 295 milioni di sterline. “L’investimento di Equinix riflette la crescente domanda di servizi finanziari digitali nella città di Londra, ed è un voto di fiducia nel suo futuro come principale centro finanziario mondiale. Questo è esattamente dove vogliamo andare”, ha dichiarato il Primo Ministro.
Il data center – chiamato LD7 – fornirà servizi di interconnessione e colocation alle aziende per supportare le loro attività di trasformazione IT e adozione del cloud, supportando al contempo l’infrastruttura digitale del Regno Unito. L’apertura è prevista per il secondo trimestre del 2019.
Il nuovo data center porterà il portfolio britannico dell’azienda a 12 data center IBX e supporterà la crescente domanda di capacità di banda di interconnessione da parte delle imprese britanniche che cercano di ottenere un vantaggio competitivo nell’economia digitale. Questi data center sono costruiti sulla Piattaforma Equinix™ che comprende 200 data center in 52 mercati globali. Includendo questo attuale progetto, Equinix avrà così investito oltre 1,2 miliardi di dollari per costruire ed espandere la propria presenza nell’area metropolitana di Londra.
Russell Poole, Managing Director, United Kingdom, Equinix
L’esplosione globale dei dati è dovuta in gran parte all’Internet of Things (IoT), ai pagamenti digitali e all’aumento del numero di scambi di dati – tendenze destinate a crescere con l’avvento del digitale. Questa crescita straordinaria può significare enormi progressi per l’economia digitale, ma comporta un aumento significativo della domanda di energia e pone una nuova sfida per gli operatori dei data center, che cercano di ridurre al minimo la loro impronta di carbonio.
L’Indice di Interconnessione Globale di Equinix, giunto alla sua seconda edizione, prevede che le interconnessioni dirette tra imprese supereranno l’internet pubblico entro il 2020. Si prevede che gli scambi di dati privati tra le aziende cresceranno quasi 2 volte più velocemente del traffico IP globale nello stesso arco di tempo, e di quasi 6 volte il volume di dati, che porta così a un drastico aumento del traffico di dati che si sposta privatamente tra le aziende entro i confini dei data center.
Questa crescita esponenziale sarà alimentata principalmente da combustibili non rinnovabili. Di conseguenza, è necessario per l’industria, ricercare un modo più green di operare e assumersi la responsabilità condivisa di ridurre l’impatto ambientale. Ma quali misure stanno adottando i fornitori di data center per raggiungere questi pressanti obiettivi di sostenibilità?
Il grande e forte impegno da parte delle aziende leader mondiali di data center per la produzione di energia rinnovabile sta spingendo la diffusione delle fonti di produzione di energia rinnovabile a un ritmo più rapido rispetto ai combustibili fossili tradizionali in molte regioni del mondo. L’impegno a fornire energia da fonti alternative e a basse emissioni di carbonio garantisce che il progresso digitale si disaccoppi dalla carbonizzazione della nostra economia, proteggendo il nostro pianeta man mano che il progresso continua ad accelerare.
In qualità di leader di mercato in questo settore, Equinix comprende che le proprie azioni abbiano un impatto sul mondo che lo circonda, motivo per cui l’efficienza energetica è stata parte fondamentale del processo di progettazione negli ultimi 20 anni.
Nel 2015, Equinix è stato il primo fornitore di data center a impegnarsi pubblicamente per raggiungere l’obiettivo a lungo termine di utilizzare energia pulita e rinnovabile per alimentare la propria impronta globale di data center – attualmente composta da 200 strutture in 52 mercati. Questo impegno è stato definito da Greenpeace nel suo rapporto Clicking Clean come “un gigantesco passo avanti per la costruzione di un internet alimentato da fonti rinnovabili”. In soli due anni abbiamo raggiunto il 77% del nostro obiettivo in materia di energie rinnovabili, grazie a cospicui investimenti in progetti che coinvolgono l’eolico e altre tecnologie rinnovabili.
Tutti i data center Equinix utilizzano componenti ad alta efficienza energetica e i nuovi edifici sono costruiti secondo gli standard più elevati, utilizzando materiali che completano i nostri obiettivi di sostenibilità a lungo termine. Queste tecniche di progettazione ecologica hanno avuto un impatto estremamente positivo sulla nostra impronta ambientale.
Applicare le innovazioni in materia di sostenibilità da zero quando si costruiscono dei data center è diventata una pratica standard in Equinix, e ne stiamo già raccogliendo i frutti. Il nostro data center di punta LD6 a Slough è stato il primo nel Regno Unito a ricevere l’ambito gold rating LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) – una pietra miliare nel nostro viaggio verso la creazione di un internet sostenibile.
Poiché il data center LD6 di Equinix è stato costruito da zero, c’è stata una significativa libertà sia nella progettazione che nello sviluppo – consentendoci di utilizzare tecniche avanzate che danno priorità alla sostenibilità sia dal punto di vista operativo che ambientale.
Le ecologiche e pionieristiche scelte costruttive e progettuali di LD6 sono state da allora utilizzate come best practice in molte nuove costruzioni in altri mercati globali. Ciò include il raffreddamento evaporativo indiretto, scambiatori di calore indiretti, unità di raccolta dell’acqua piovana e di trattamento dell’aria, nonché una tubazione per una fonte d’acqua sotterranea. Questi metodi non solo migliorano la sostenibilità operativa del data center, ma riducono anche la dipendenza dell’edificio dalle reti di energia locale.
L’applicazione di queste tecnologie specializzate comporta che, per quasi l’85% dell’anno, LD6 viene raffreddato esclusivamente con aria naturale. Utilizza inoltre il 100% di elettricità rinnovabile, da fonti miste, attraverso un programma green di pubblica utilità e vanta una valutazione di Power Usage Effectiveness (PUE) – che misura quanto del consumo energetico di un data center continua ad alimentare le apparecchiature informatiche rispetto a quanto è destinato ad altro, come l’illuminazione e il raffreddamento – pari a 1,2 volte. Questa cifra è nettamente inferiore alla media del settore.
Come si può immaginare, l’adeguamento dei data center esistenti e lo sviluppo di nuove tecnologie avanzate per renderli più sostenibili pone una serie di sfide completamente nuove. L’esperienza nella progettazione consiste nel sapere come implementare le soluzioni nel modo più efficace entro i limiti dell’infrastruttura e della struttura disponibile.
Il nostro data center AM3 di Amsterdam, inaugurato nel 2012, è un esempio di come le misure sostenibili possano essere implementate in un nuovo data center per renderlo a prova di futuro. AM3 è dotato di dry cooler ibridi ad alta efficienza, per un utilizzo ottimale del free cooling, per la maggior parte del tempo all’anno.
AM3 utilizza anche un sistema di accumulo di energia termica Aquifier che attinge l’acqua da un pozzo freddo a 170 metri di profondità e raffredda l’impianto quando la temperatura ambiente raggiunge i 64 gradi Fahrenheit. L’acqua sotterranea, riscaldata dall’impianto, viene poi iniettata in pozzi caldi e immagazzinata per metà stagione. Il calore generato dal data center viene utilizzato per riscaldare l’edificio dove risiedono gli uffici Equinix, accanto ad AM3 durante l’inverno. L’energia termica nel pozzo di acqua calda situato nel terreno di AM3 viene utilizzata per riscaldare diversi edifici vicini all’Università di Amsterdam. Attualmente, stiamo studiando l’utilizzo del calore in eccesso di AM3 per riscaldare migliaia di case nell’area residenziale ‘Middenmeer’, vicino al Science Park.
Oltre a questo, abbiamo anche implementato un “tetto green” che non solo rende l’edificio più gradevole dal punto di vista estetico, ma aiuta a raffrescarsi e riduce il deflusso dell’acqua piovana, che altrimenti potrebbe inquinare le sorgenti d’acqua nelle vicinanze.
L’implementazione di tecnologie all’avanguardia come questa ha un costo. Dal 2011, Equinix ha investito oltre 100 milioni di dollari in aggiornamenti dell’efficienza energetica, ammodernamenti e miglioramenti in tutto il suo portfolio di data center. Questo importante investimento ha portato Equinix a raggiungere il 77% di utilizzo di energia rinnovabile in tutto il mondo e l’89% di energia rinnovabile in Europa, anche se il footprint di Equinix è in rapida espansione. Mettiamo, inoltre, a disposizione del pubblico tutti i nostri dati sul consumo energetico e ci impegniamo con partner ambientali innovativi, piattaforme premiate e organizzazioni di sostegno, per mostrare il modo migliore di progettare i data center al settore.
I progressi compiuti per rendere l’industria più sostenibile hanno richiesto investimenti, un design attento e molto lavoro. Ma questo è stato reso più facile dall’impegno alla collaborazione che stiamo assistendo in tutto il settore. Molti dei nostri clienti condividono il nostro obiettivo di operare al 100% con energia pulita e rinnovabile a livello globale, e i leader del settore stanno prendendo molto seriamente la questione. In Equinix, condividiamo continuamente consigli e best practice con i nostri partner in diversi settori industriali su come raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Non c’è dubbio che occorre fare di più prima che l’industria diventi completamente neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio, ma siamo molto ottimisti per il futuro. Con la costruzione di impianti che affrontano le pressanti questioni di oggi, preparandoci al tempo stesso alle esigenze del futuro, ci stiamo muovendo costantemente verso la sostenibilità a lungo termine e il successo del nostro settore.
Crucial ha annunciato oggi un nuovo DIMM non volatile da 32 GB (NVDIMM) per aiutare le aziende a preservare i dati critici in caso di interruzione di corrente del sistema e limitare i costi legati al downtime. Primo NVDIMM di Crucial in grado di funzionare a 2933 MT/s, il nuovo modulo offre alle aziende prestazioni di memoria elevate e costanti, riducendo allo stesso tempo la quantità di NVDIMM necessari in un server.
Crucial NVDIMM DDR4 32GB
Crucial NVDIMM DDR4 32GB
Negli ambienti aziendali caratterizzati da ritmi veloci, le vendite e la soddisfazione dei clienti si decidono in pochi secondi. Le memorie Crucial NVDIMM offrono alle aziende un vantaggio decisivo quando la trasmissione dei dati è a rischio, integrando la NAND nei moduli della memoria e offrendo un accesso quasi istantaneo e persistenza dei dati. In caso di interruzione di corrente del sistema, NVDIMM esegue il backup dei dati DRAM sulla NAND con l’aiuto di un ultracondensatore, la sua fonte di alimentazione di riserva. I dispositivi NVDIMM Crucial sono compatibili con gli ultimi drive bay da 2,5 pollici e gli ultracondensatori HHHL PCIe AgigA Tech® PowerGEM®, consentendo di alimentare fino a quattro NVDIMM durante i cali di alimentazione fino al completamento del backup.
Grazie alle nuove memorie NVDIMM Crucial, gli utenti possono anche rimuovere i sovraccarichi input/output, che rallentano i server, e aumentare le prestazioni delle applicazioni server più esigenti. Le applicazioni moderne richiedono tempi di backup e ripristino sempre più rapidi, rendendo Crucial NVDIMM ideale per applicazioni server come analisi di big data, database relazionali, dispositivi di archiviazione, infrastrutture di desktop virtuali e IMDB.